Ebbe anco Keistuto sei figliuoli: Vitoldo, Patricio, Totivilo, Sigismondo, Voijdato e Dowgato; e amando egli per il suo bello ingegno e animo Vitoldo, lo designò suo successore. Tra questi doi cugini Iagelone e Vitoldo era una stretta amorevolezza e amicizia.
Iagielo prencipe di Lituania.
L'anno del Signore milletrecento e ottantauno, essendo morto Olgerdo, Iagielo col favor di Keistuto suo cio ebbe il paterno dominio. Fece con vario evento molte guerre con Ruteni, con Poloni e con i cruciferi di Livonia e di Prussia. Era nella corte di Iagielo un certo Voijdilo, uomo di schiatta de villani e bassa, ma sopra modo astuto; qual avendo da prima servito Olgerdo per pistore, e conosciuto da lui per uomo di buon ingegno, lo fece suo cubiculario e indi suo coppiero, e favorendolo la fortuna ascese al grado del piú intimo secretario che egli avesse, e tale si mantenne sinché Olgerdo visse. E Iagiello, non lo tenendo manco caro di quello che al padre fosse stato e stimandolo molto, una sua sorella per moglie li dette; la qual cosa a suo cio Keistuto grandemente dispiacque. Di che Voijdilo accortosi, entrò in sospetto di correre qualche pericolo nell'autorità e nella grazia del prencipe, e per rimediarvi cominciò falsamente a biasmare Keistuto appresso Iagielo, e fece sí co' suoi falsi consigli che mosse il giovene a far secretamente lega con i cruciferi di Prussia contra Keistuto suo cio. Fu di questa lega Keistuto avisato da un crucifero commendatore hosterodense, qual gli avea dal sacro fonte levata una sua figlia, a Giovanni duca di Massovia maritata.
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