Ma quella barbara gente difficilmente si poteva indurare a lassare quella religione che per tanti anni da' suoi antichi era stata osservata, sinché, essendo di comandamento del re smorzato il fuoco sacro e gettato per terra il suo tempio e altare, qual era in Vilna ove ora è la chiesa di Santo Stanislao, i serpenti uccisi, tagliati i boschi e gli arbori sacrati senza alcuna offesa di Poloni che queste cose facevano, si ritrovarono i Lituani in tutto stupidi e maravegliati, percioché dicevano essi: "A che modo i nostri dei perdonano tanta ingiuria a questi ribaldi cristiani poloni e si lassano cosí bruttamente offendere con le scelerate lor mani, essendo che qual di noi questo facesse da lor sarebbe subitamente ucciso?" E seguitando pur i Poloni senza esser punto offesi in destrugere i tempii e statue di quei falsi dei, conobbero gran parte de' Lituani la falsità della lor religione e, rendendosi facili ad obedire il lor signore, vennero in grandissima quantità al sacro battesmo, che furon tutti di vesti bianche di lana vestiti quali per questo effetto dal re eran di Polonia state portate. Ed essendo troppo gran fatica battizarli tutti ad uno ad uno, fu questo onore fatto solo alli piú nobili; e il volgo partito in diverse turme fur da' sacerdoti, aspergendoli di acqua benedetta e imponendo a ciascuna turma un nome o di donna o di omo, battizato in nome del Padre, del Figliuolo e del Spirito Santo, e a questo modo in un giorno ne fur battizati trentamila, non computando tra questi i piú nobili né quelli che in Polonia col re s'eran cristiani fatti; dal qual tempo sono sempre i Lituani stati saldi nella cristiana fede.
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