Onde, rincrescendo finalmente al re Iagielo le tante percosse della Lituania, mandò Enrico, figliuolo di Semovito duca di Massovia, a trattar secretamente la pace con Vitoldo e rechiamarlo nel granducato di Lituania. E a questo modo tra loro la pace successe, concedendo il re Iagielo a Vitoldo suo cugino il ducato di Lituania, quantunque avesse de' fratelli carnali a' quali era piú onesto che concesso fosse. Assettate le cose con queste condizioni e avendo ottenuto Vitoldo quanto egli desiderava, fece alla sprovista pregioni i cruciferi e i mercanti germani che in Riteverdero seco si trovavano e, abbrusciato il luoco, in Lituania li condusse. Fu mentre egli era in viaggio assalito da' cruciferi degli altri doi forti, ma fur da lui facilmente rotti e ributtati e i lor forti presi e abbrusciati. Giunto poi che egli fu in Vilna con molti pregioni e ricca preda de cruciferi, da Iagielo fu onoratamente e con molta clemenza ricevuto.
Vitoldo granduca di Lituania.
Vitoldo, di Prussia rechiamato, l'anno della nostra salute milletrecento e nonantadoi fu da Iagielo, suo cugino e re di Polonia, investito del granducato di Lituania e fatto supremo signore de' Lituani e de' Ruteni, ed esso e con solenne giuramento e con instrumenti e scritture s'obligò d'esser sempre a devozione de' re di Polonia. Non passò troppo dopo fatta questa investitura che, non potendo sopportare Swidrigelone e Skiergelone che Vitoldo fosse stato da Iagielo a' fratelli carnali preposto, mossero guerre civili contra Vitoldo.
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