Pagina (583/837)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma Andrea Tencinio e Nicolò Brevicio, nobilissimi gioveni poloni che il regio sigillo tenevano, mossi dall'amore che alla patria portavano scrissero lettere a Michiele Buczac, che era al governo di Camenez di Podolia, avisandolo che il re vinto da estrema necessità cedeva la Podolia a Swidrigelone, e che però egli non solo non dovesse obedire alle regie commissioni, ma che anzi dovesse subbito far pregioni il Tarlone e il Baba. E perché non era sicuro mandar palesemente queste lettere, percioché di ordine di Swidrigelone erano diligentemente cercati tutti quelli che per i suoi luochi passavano, dentro a un candelotto di cera le chiusero e, a Tarlone datolo, lo pregarono che, giunto che egli fosse in Camenez, a Buczac presentar lo dovessero e da lor parte dirli che, chiamato esso i magistrati della città, se non voleva commettere errore dovesse da quel candelotto il lume ricercare. Fece il giovene Tarlone, non sapendo come il fatto passasse, fidelmente questa imbasciata; ed essendo il Buczac uomo molto intelligente, comprese quello che poteva essere e, rotto il candelotto e lette le lettere che in esso erano, mise pregione il Tarlone e il Baba, né lassò entrare alcun Lituano nelle fortezze di Podolia. E anco in Polonia, essendovi giunta la nuova del pericolo del re, fecero con prestezza provisioni di genti da guerra per andare a soccorrerlo. Onde Swidrigelone, di questo avisato, si riconciliò col re suo e appresentatoli molto oro e molto argento libero lo lassò tornare nel suo regno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Andrea Tencinio Nicolò Brevicio Michiele Buczac Camenez Podolia Podolia Swidrigelone Tarlone Baba Swidrigelone Tarlone Camenez Buczac Tarlone Buczac Tarlone Baba Lituano Podolia Polonia Swidrigelone