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      Sono uomini strenui e audaci e alle guerre pronti; hanno corazine e altre armi de diverse sorti, e particolarmente si servono di spedi da caccia. Hanno i lor cavalli tanto piccoli che par impossibile e cosa non credibile che possino durare in tante fatiche, che fuori alla guerra e a casa nel lavorare i campi far convengono. Rompono la terra non col fero ma col legno, la qual cosa per questo è maravigliosa, che i lor terreni sono grossi e non punto arenosi. Quando vanno ad arare portano molti di quei legni che in luoco di aratro adoperano, accioché, rotto uno, l'altro sia in pronto senza tempo perdere. Volse un certo governatore o general capitano allegierire questa fatica a' suoi provinciali e fece fare assai vomeri di ferro, co' quali le terre si arassero; ma essendo per una certa intemperie dell'aere stato quello anno e gli altri seguenti cattiva ricolta, entrò in opinione del vulgo e pertinacemente questo affermava avenire per cagione de' vomeri di ferro, e non per altro; onde, temendo esso di qualche solevazione e rumore, rimossi i suoi ferri li lassò lavorare i campi a modo loro.
      Abonda questa provincia di selve e di boschi, nelle quali visioni orrende e spaventose si vedono. Non si truova in luoco alcuno il piú nobile e il piú delicato miele, con manco cera e piú bianco di quello che la Samogizia produce: e in essa delle selve gran ricchezze si cavano, percioché in ogni concavo arbore perfetto miele si trova. Sono ancora tra loro molti contadini idolatri, i quali nutriscono in casa lor certi serpenti con quattro piedi a foggia di luserte e negri di corpo, detto in lor lenguaccio givoiti, che sono da lor tenuti come dei penati; e a certi giorni ordinati, purificate le case, mentre essi escono fuori a prendere il cibo, li stanno sinché al lor luoco ritornano con timore e riverenza a risguardare; e se qualche disgrazia gli occorre, giudicano ciò intervenirli per aver maltrattato il suo domestico dio.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Samogizia