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      E all'incontro non è lecito a' contadini entrare dai suoi patroni senza portare di che appresentarlo; e se pur vi entrano sono remessi agli officiali e ministri di giustizia, li quali se non vi giuocano i presenti non giudicano cosa alcuna drettamente, e ogni parola de' lituani giudici altro che oro non suona. I lavoratori cinque giorni e alcune volte sei per i patroni lavorano, e il luni gli è concesso per le lor proprie facende; e per il piú la domenica (percioché non osservano i villani festa alcuna de' santi) fanno ogni sorte di lavoro, arano le terre e ogni altra opera dell'agricoltura esercitano, tagliando le biave, segando i prati, battendo i grani e altre cose simili facendo. E particolarmente in Russia hanno questo dettato, che se sono domandati perché la domenica lavorino rispondono: "Non bisogna anco la domenica mangiare?" Pagano ogni anno tre e quattro taglioni per pagare le diffese de' confini del regno, e anco da' proprii patroni sono aggravati di molte straordinarie page. Vivono di pan negro e vilissimo, macinando la segala con le spige insieme, e ogni contadino ha tre e anco cinque molini da mano in casa sua con li quali le lor biade macinano; alla qual fatiga mentre attendono, cantano una certa cantilena antiqua rendendo un salvatico concerto, e spesso in canto ripetendo questa parola: meglio. Ed è questa cosa cosí agli uomini come alle donne familiare, che di qualunque lavoro essi facciano hanno le particolare lor rozze cantilene ad esso applicate. Hanno inoltre certe trombe lunghe di legno, che gonfie da loro rendono un fastidioso e sconcertato suono, e tal volta alcuno con una certa grossa armonia doi a un tempo ne suona insieme unite.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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