6. Se alcuno o con parole disoneste o con fatti si levarà contro il suo generale, rotmaestro over capitano, o s'alcun servitore contra il suo patrone, sia con morte punito.
7. Se alcuno facesse empito contra le guardie del campo, overo negasse di far la commessa guardia, over dal luoco della sua guardia senza licenza del generale si partisse, sia privo di vita, eccetto se le guardie ordinarie non gli avessero dato il cambio.
8. Qualunque ferirà alcuno appresso l'insegna sia privo dell'onore e della vita.
9. S'alcun soldato a piedi non tenerà il luoco per guardia deputatoli e indi per cagione di qualche sua necessità si partirà, o se posto in battaglia o in sentinella a dormir serà trovato, o che il suo officio negligentemente farà e da poltrone, licito sia alla ronda di amazzarlo; e se al generale presentato sarà, sia della vita privo e dell'onore.
10. S'alcuna sentinella o altri posto in guardia cosí in campagna come alla muraglia senza licenza del generale ad alcun de' nemici averà parlato, per questo misfatto sia fatto morire.
11. S'alcun soldato si usurparà cosa alcuna cosí del regio tesoro come delle artegliarie, polvere o palle, o di qual altra cosa a sua maestà pertinente, senza misericordia alcuna sia di qualsivoglia piú vituperosa sorte di morte cavato del mondo.
12. S'alcuno darà in casa sua recapito alle spie de' nemici, o chi questo saperà, sia in quatro quarti fatto.
13. Qualunque nelle battaglie fuggendo abbandonarà l'insegna, overo con qualche parola darà cagione ad altri di fuggire, perdi la testa e l'onore; con la qual pena siano anco castigati quelli che in tempo del pericolo contra i nemici non combatteranno, venendo con essi alle mani.
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