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      Erano questi (come ho detto) cinquantamila, parte di Sassonia e parte d'altre provincie di Germania; che, giunti in Soria, andarono con molti altri cristiani all'assedio d'Acona e per un anno assediata la tennero. E ne' molti assalti restandone molti feriti dall'arme nemiche, e molti anco d'altre malatie infermandosi, né avendo nel paese chi li soccorresse delle cose necessarie, infiniti ne morivano. Mossi otto Teutoni, uomini da bene e pii, a compassione di tanti che perivano per non aver governo, d'averne cura l'assunto si presero, per la diligenzia e buona servitú de' quali molti la sanità recuperarono. Avendo poi presa i cristiani la cittade, edificarono questi Teutoni un ospidale sotto il titolo della beata Vergine Maria, ed elessero il primo maestro di esso Enrico di Valpor, di nazione germano, qual diligentemente il suo officio fece, né mancò di dar ogni aiuto possibile a' poveri e agli infermi; nella qual buona opera in Acona i suoi giorni finí del millecento e nonanta. Edificò poi il re Balduino in Ierusalem un tempio e un ospitale sotto l'istesso titolo, accioché fossero in esso governati quei poveri nobili e infermi che nella guerra d'Acona offesi erano stati. E finalmente del millecento e nonantauno papa Clemente terzo questo ordine confermò e detteli titolo de frati teutonici dell'ospitale ierosolimitano di Santa Maria, ordinandoli che secondo la regola di santo Agostino vivessero, e dandoli per insegna la croce negra. Il patriarca poi ierosolimitano li dette l'abito d'un mantello bianco con doi croci negre, una per banda.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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