E cosí Volquino lor capo, in ordine quinto, fu nel suo ordine da Conrado, mastro de' cruciferi e già conte turigense, accettato l'anno della nostra salute 1234; a richiesta del qual mastro papa Gregorio nono commandò che si proclamasse in ogni luoco, e particularmente appresso a' Livoni e a' Pruteni infideli, che l'ordine de' frati dalla spada, qual dall'apostolica sede ancora confirmato non era, s'intendesse essere unito e incorporato con quello de' frati teutonici. Presero pertanto i frati di Livonia, detti della spada, la croce e l'abito secondo l'uso de' frati teutonici di Prussia; e da quel tempo in poi i gran mastri di Prussia riceverono un certo tributo e l'obedienza da' mastri di Livonia, sino a' tempi di Alberto marchese di Brandburg e di Prussia mastro, il quale l'anno del Signore mille e cinquecento e tredici restò con i Livoniensi d'accordo e, ricevuta da loro una grossa somma di denari, li liberò che per l'avenire non fossero piú tenuti a rendere obedienza a' mastri de' Teutonici di Prussia. Persero poi essi questa libertà per la loro insolenzia in curto tempo, percioché Sigismondo Augusto, re di Polonia, come di sotto se dirà, sotto il suo giogo li redusse.
Ma all'istoria tornando, preso ch'ebbero i Livoni l'abito de' Teutoni cruciferi di Prussia, attesero alle cose della guerra, e dopo l'aver valorosamente passate e superate molte dure fatiche restarono superiori a' barbari, e, di tutta la Livonia fattisi signori, si elessero un mastro il quale in compagnia de' commendatori tutto il paese governasse.
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