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      Tutte le mercanzie che da' forestieri vi sono portate bisogna a' dazieri darle in nota, che, all'ora ordinata viste ed estimate, non possono però prima esser vendute che al prencipe non siano appresentate; da che viene che i mercadanti sono con lor danno piú dell'onesto intertenuti. Quando poi occorre che di Lituania venghino a questa corte ambasciatori del re di Polonia, possono allora tutti i mercadanti che seco s'accompagnano passarvi con le lor robbe senza alcun dazio pagare, e di piú li son fatte le spese dalla camera ducale. E queste le mercanzie sono che di Lituania, di Russia, di Polonia e d'altri paesi i mercadanti vi portano: pannine d'ogni sorte e colore, panni e veste di seta, tele d'oro e d'argento, gioie, oro filato e molte sorte di preziosi mettalli, e di piú pevere, zaffarano, zenzare e altre drogarie. Di Moscovia si cavan poi diverse pelle di varii animali, cere e simil sorte di mercanzie. Portano in Tartaria selle da cavalli e briglie, veste e centure, ma arme e ferro non vi si può portar se non ascosamente; è però licito portarvi coltelli, manerini, achi, specchii, taschini e altre cose simili. Sono i Moscoviti nel contrattare gente buggiarda e spergiura, e s'hanno a fare con qualche forestiero domandano della robba la metà piú di quel che vale (il che è proprio anco de' Lituani), e quando essi cominciano a giurare bisogna allora guardarsi, percioché con animo d'ingannare i giuramenti fanno; ma non li cedono in questo i forestieri, anzi con le lor arti li pigliano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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