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      Non hanno mai questi sedie ferme, ma consummato ch'hanno in un luoco i pesci e le fiere delle quali (pan non avendo) si nutriscono, passano in un altro. Cuoprono le lor capanelle di scorze d'arbori e di zolle di terra, si vestono di pelle di fiere diverse insieme cusite, che sono di zebellini, di ermilini e cervine, de' quali ne vengono in Moscovia portati; e delle pelle de' cervi se ne fanno anco capelli e scarpe. Pagano per tributo al Moscovito pelle e pesci; hanno l'idioma proprio, che da altri inteso non č, e perņ appresso a' forestieri muti paiono. Sono perfettissimi sagittarii e tali che, quando trovano qualche fiera e che guastar non gli vogliono la pelle, la colgono di mira a lor piacere nel naso over negli occhi. Fanno gran carezze a' mercanti e, recevutoli nelle lor capanelle, insieme con le moglie li lassano e alla caccia vanno: e se al ritorno trovano le moglie allegre per aver auto commercio carnale col suo forestiero, radopiandoli le carezze li fanno anco de' doni; ma quando questo non č, con brutte villanie lo discacciano. Non s'usa tra lor moneta d'alcuna sorte, ma tutto danno a baratto, dando per panno grosso, per manare, achi, scorlieri, coltelli, bicchieri, specchi e altre cose simili, pelli finissime de tutte le sorte. Č questo paese frigidissimo, e nel solstizio estivo per quaranta giorni perpetui vedono il corpo solare che da ore tre della notte in fuora: nel qual tempo par che egli nella nebbia s'ascondi e i suoi raggi non si vedono, non restando perņ essi di far in quel mezo i lor lavori, come se chiaro fosse.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Moscovia Moscovito