Vestono a modo degli altri uomini che sacrati non sono; vi è solo questa differenza, che portano in capo un capelletto negro e tondo col quale la chierica si cuoprono; portano la zazzara lunga sino a' bracci e in mano un bastone ritorto ove con man si tiene, detto da loro posoch, al qual s'appoggiano.
Varia molto il lor calendario dal romano, facendo molte feste de santi in giorni diversi di quello che alla romana si fa. Non celebrano la festa del Corpo di Cristo. Gli uomini piú ricchi e piú potenti, detta che si è la festa la messa, si danno tutto il resto del giorno a conviti e alla crapula; ma i cittadini e gli artefiici, odita ch'hanno la messa, ai lor mestieri attendono, dicendo a' signori e non ad essi convenirsi il star ociosi e senza lavorare. Onorano piú de tutti gli altri santi san Nicolò e li fanno grandi e onorate chiese, di lui miracoli infiniti predicando. Hanno anco nel lor catalogo de' santi alcuni pontefici romani, e come santi li reveriscono; ma gli altri che dopo la lor scisma sono stati, dopo che essi da' Latini si divisero, malediscono e gli hanno per grandissimi eretici e scismatici. Percioché dicono che nel settimo concilio generale, che a' tempi di papa Adriano fu fatto, concluso e determinato fu che si dovessero aver per rate, ferme e solide in perpetuo tutte quelle cose che ne' precedenti concilii determinate s'erano, e che per l'avvenire sotto pena d'anatemate non si potesse piú concilio alcuno chiamare e ad esso andare. Ne' quai sette concilii questi papi furono, quali da' Russi sono per santi tenuti e chiamati degni della sedia di Pietro, percioché con loro sentivano: nel primo vi fu papa Silvestro, nel secondo papa Damaso, Celestino nel terzo, nel quarto Leone, Vigilio nel quinto, nel sesto Orfanio e nel settimo Adriano.
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