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      Mandano i lor cavalli a pascere, e per questa cagione sogliono nel pigliare il luoco per le trinciere gran paese abbracciare. Quando sono per venire co' nemici alle mani, assai trombe suonano, che essendo diverse e diversamente sonate rendono un sconcertato e orribil suono. Nel numero grande piú che nel valore si confidano, e perciò cercano sempre serrare i nemici in mezo e assalirli per fianco e alle spalle, ma rare volte in campagna vittoriosi restano, percioché portano tante arme che piú tosto si possono dir carichi che armati, e all'incontro i lor nemici, coperti piú dall'ingegno che dall'armi, sicuramente quantunque in minor numero con essi la battaglia attaccano. Ostinatamente e con molto valore nel combattere i luochi forti si portano.
     
     
      Della consuetudine e costumi de' Moscoviti.
     
      Gode questa gente moscovitica e rutena piú della servitú che della libertade, né in questo il lor prencipe li manca, percioché tutti, di qualunque stato o condizione si siano, sono di estrema servitú aggravati, come di sotto ne' fatti del moderno prencipe dirassi. I nobili, i baroni, i governatori, i consiglieri e tutti i prencipali uomini di quel stato si chiamano chlopi, cioè abietissimi e vilissimi schiavi del granduca; e i lor beni, cosí mobili come immobili, dicono esser non suoi ma di esso granduca. E secondo che l'ordine equestre è dal granduca tirannizato, cosí la plebe e i cittadini minori sono da' baroni e da' nobili molto mal trattati, essendo i beni de' contadini e del popolo minuto esposti alla preda de' piú potenti: e per disprezzo uomini negri e cristiani communemente li chiamano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





Moscoviti