Vladimiro Rurikovic, ancora egli avendosi salvato con la fuga, si condusse in Kiovo, dove si fermò. Tutta l'altra moltitudine de' Ruteni, mentre fuggivano volendosi salvare col beneficio delle navi, avendo trovate quelle rotte dalla ripa, di fame morirono, eccetto alcuni capitani e pochi soldati che con battelli passarono i fiumi.
Oltra di questo, nell'anno milledugentoventotto i Tartari entrarono con infinita moltitudine nelle regioni de' Rossi, e avendo dato il guasto a tutta la contrada di Rasanscha uccisero il capo, i vecchi, i giovanetti e i putti; l'altra moltitudine fu condotta via in servitú, avendo abbruciati i suoi castelli. Un'altra volta, l'inverno dell'istesso anno, vennero i Tartari nelle terre de' Susdali e, avendovi dato il guasto per tutto, fecero morire il duca Giorgio con i suoi figliuoli e assai altri principi di quelle contrade. Abbruciarono il castello Rostevo: il bottino con i prigioni fu a lor bell'agio condotto via. Nell'anno ancora che seguitò entrarono nel territorio smolnense ed ezirnycoviense, e non avendo perdonato né a età né a sesso alcuno diedero per tutto il guasto, uccidendo crudelissimamente ogniuno e abbrucciando i castelli e le fortezze, dalle quali per paura erano fuggiti i suoi signori. E cosí carichi di bottino e prigioni ritornarono ne' lor paesi.
Del crudele guasto dato alla Polonia e Ungheria dai Tartari.
Cap. 3.
Dopo le predette cose, egli è da scriver per ordine un crudelissimo guasto fatto per i Tartari. Nell'anno del Signore milledugentoquarantuno vennero i Tartari nella Russia e fino da' fondamenti ruinarono Kiovo, grandissima città e metropoli della Russia, ottimamente edificata.
| |
Rurikovic Kiovo Ruteni Tartari Rossi Rasanscha Tartari Susdali Giorgio Rostevo Polonia Ungheria Tartari Tartari Tartari Russia Kiovo Russia
|