I Tartari dunque con velocissimo corso con i suddeti soldati si misero a seguitarlo, perché avevano separato da lui Giovanni Ioannovicz, contra il quale, avendolo accerchiato, alquanto tempo combatterono. Ma Giovanni Ioannovicz, avendo uno cavallo fresco da Roscislao, cortigian del duca, e avendo sforzato le squadre inimiche, il presentò al duca, il qual montato seguitava Giovanni Ioannovicz che faceva la via per mezo gli inimici. Ma essendo egli nel correre stato ferito e scampando via, al duca Enrico fu tolta la via e la terza volta cinto dal nimico. Egli generosissimamente combattendo contra i Tartari, mentre con la man signistra levata voleva ferir un Tartaro che gli veniva incontro, un altro Tartaro il traffisse sotto il braccio con una lancia, e cosí morendo col braccio pendente cadde da cavallo. Il qual da' Tartari con grande strepito di voci disordinate preso, e fuor del luogo della battaglia quando sarebbono due tirar d'arco menato, con una spada gli tagliarono il capo, lasciando il corpo nudo e spogliato di tutte le sue insegne. Fu morta in quella battaglia gran moltitudine de' nobili di Polonia; tra i quali furono chiari e segnalati Sulislao, fratello di Volodimiro palatino cracoviense, Clemente, palatino glogoviense, Conrado Conratovic, Stefano di Virbna e Andrea suo figliuolo, Clemente, figliuolo di Andrea e Pelcznicza, Tomaso Piotrkovicz, Pietro Cussa e altri. Il corpo del duca Enrico dopo la battaglia a pena nel sesto dito del piede mancino fu conosciuto, e trovato fu sepolto da Anna sua moglie in mezo il coro della chiesa di Santo Iacopo, appresso i frati minori, in Vratislavia.
| |
Tartari Giovanni Ioannovicz Giovanni Ioannovicz Roscislao Giovanni Ioannovicz Enrico Tartari Tartaro Tartaro Tartari Polonia Sulislao Volodimiro Clemente Conrado Conratovic Stefano Virbna Andrea Clemente Andrea Pelcznicza Tomaso Piotrkovicz Pietro Cussa Enrico Anna Santo Iacopo Vratislavia
|