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      Alcuni lo nominano gran Cane, e l'hanno mal interpretato, perché ulucham non vol dir gran Cane. Cham, con l'aspirazione, signore o imperatore; ma cam senza h vol dir il sangue quando è fuori delle vene, e né anco questo in lingua tartarica vol mai dir cane. Dicono adunque i Tartari che una certa vedova s'ingravidò ed ebbe un figliuolo, al quale pose nome Cingis; il che avendo udito gli altri suoi figlioli, la volsero far morire come donna adultera, perché ella finse e scusossi non da uomo, ma dai raggi del sole aver concetto quel figliuolo. Alla qual bugia i figliuoli credendo, lasciarono la madre libera. Ora questo Cingis, di bassa condizione ma fortissimo, crebbe molto grande e possente, e questo fu il primo seminatore degli imperatori zavolensi e primo imperatore. Il figliuol del quale ebbe nome Iochucham, gentile e pagano. Iochucham fu padre del terzo imperator, detto Zaincha, il qual per tutto il mondo, e massimamente in Polonia e in Ungheria, fu chiamato Batti. Questo destrusse la Gotia, la Russia, la Polonia, la Moravia, la Slesia e la Ungheria, come di sopra dicemmo. Questo Batto primieramente adorava gli idoli; dipoi, persuaso da alcuni, pigliò la setta macomettana con tutti i suoi Tartari, che fino al dí d'oggi mantengono.
      Il quarto imperator, generato da Batti, fu Temir Kutul, ed è interpretato dai Tartari felice ferro: temir, felice, kutlo, ferro; questo veramente fu felice e guerriero. Questi è quello Tamerlano celebrato dalle istorie, che come un torrente di fuoco ruinando tutta l'Asia passò fino all'Egitto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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