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      Ora Sciachmet essendo passato un'altra volta in Lituania per voler far soldati un'altra volta per subornazione di Mentilgeri, imperator de' Prekopensi, fu fatto pregione dai Lituani e messo in distretto in Kiovo, il qual castello è appresso il mar Balteo, che vien detto golfo Germanico: Sciachmet dai suoi veramente addimandato, cioè martirizato.
     
     
      Che gli Sciti, cioè Tartari, sono sempre inquieti e ladri.
      Cap. 9.
     
      I Tartari non possono viver quietamente, anzi sempre assaltano e danno disturbo ai lor vicini e fanno bottino di robe e bestiami: e questo è cosa comune a tutte le orde de' Tartari dal dí e ora che furono al mondo fin a oggi. Onde, volendo raccogliere alcune cose, le scriveremo per esempio di quello che abbiamo detto. Nell'anno del Signore milledugento e cinquantaquattro, un grande esercito di Tartari fatto di pur assai squadroni, cresciuto poi nel passaggio della Russia e Littuania, con i suoi capitani Nogaij e Telebuga, dopo la festa di santo Andrea venne nel paese di Sandomiria e avendo passato sopra il fiume Vistula, indurato per il ghiaccio, cosí la città come le chiese sandomiriese abbruciarono e destrussero. Il castello, nel quale il paese di Sandomiria avea mandate tutte le sue donne, figliuoli e roba, cinsero di assedio, dí e notte non cessando mai di combatterlo. Ma non prevalendo, i duchi della Russia, Vasilko e Leone figliuoli di Daniele, re della Russia, con inganno cominciarono a persuadere che volessero promettere di pagar tributo ed esser soggetti ai Tartari, accioché fossero sicuri; onde l'accordo fu fatto.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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