Il fine del primo trattato
TRATTATO II DI MATTEO DI MICHEOVO, DOTTOR FISICO E CANONICO CRACOVIENSE, DELLE DUE SARMAZIE
Che genti e che nazioni abitino nella Scizia, ch'ora vien detta Tartaria.
Cap. 1.
Essendo solamente trecento e sei anni che i Tartari hanno occupato la Sarmazia asiana, potria dubitar alcuno che popoli abitassero la detta Sarmazia, ora e nei tempi antichi dimandata la Scizia. Al che facilmente secondo le istorie si risponde che i Gotti nel tempo che vennero i Tartari abitarono quel paese, dai vicini adimandati Polovozchi, il che in lingua schiavona, rutena e mosca vol dire ladri e assassini: percioché in quel tempo i Gotti, come adesso i Tartari, simili ai cani di caccia, assaltando le nazioni vicine le molestavano spogliandole. Ma volendo piú chiaro investigar la verità, diremo secondo Tolomeo, nel secondo, che il cantone dell'aquilone settentrionale, dove adesso stanziano i Tartari, è della partizione del triangulo dei segni aerei settentrionale, nel quale domina Saturno con il segno di Aquario, il quale rende nel detto cantone gli abitatori molto orrendi e feroci. Il detto Tolomeo ancora dice quelli che conversano nei confini della Sarmazia e della Ascarda si rassomigliano ad Aquario e Saturno, perché sono di maggior crudeltà e gli animi loro son ferocissimi. E veramente egli è d'una maligna influenzia, quello falcifero Saturno, inimicissimo al genere umano, per le sue qualità piene di siccità e frigidità. Da quello cantone adunque si levarono sempre e ancora si levano generazioni aspre, crudeli e perturbatrici del genere umano.
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