Secondo che dice Gieremia nel primo capo, dall'aquilone si scopriranno tutti i mali sopra gli abitatori della terra; il che se vorremo ben considerare, chiaro apparirà esser verissimo il divino oracolo.
In quel luogo dicono le istorie, e Tolomeo nel luogo preallegato, aver abitato donne che furono chiamate Amazoni, in quel tempo terrore del mondo, le quali, avendo la fragilità donnesca da un canto gettata, gran paesi scorsero e, avendo occupata l'Asia minore, la famosa città di Effeso edificarono. Ora quelle essendo spente e in tutto estirpate, successero altre nazioni comunemente addimandate Sciti, che furono all'universo mondo assai volte molesti. Finalmente sopravennero i Geti overo Gotti, e quelli sono che dai comici greci, essendo fatti schiavi, sono addimandati Geti. Questi sono che lungamente furono signori di quelle regioni. Edificarono pur assai città e castelli, e sempre vissero di ladronecci, fin che ultimamente vennero da Iurha, posta nei fini della Tartaria settentrionale, i Iurhi, prima Hagui: dipoi furono detti Ungheri. Questi con la loro innumerabile moltitudine scacciarono essi Gotti, nondimeno non poterono ottener certe città e castelli. Gli scacciati Gotti entrarono in altro paese e primieramente gli Allani, i Rossolani, i Ruteni e Vandali scacciarono; finalmente fermati presso il mar Maggiore assaltarono la Bulgaria, la Tracia e l'imperio costantinopolitano. Perché essendosi grandemente spaventato Zenone imperatore, né fidandosi d'aver sí fatti vicini, li mandò a liberar la Italia dalle mani di Odoacro erulo, come di sotto si dirà. Gli Allani e Vandali essendo vagabondi dimandarono luogo di potersi fermare all'imperator Costantino, dove per loro stanzia li furono consignate le Pannonie.
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