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      Chi fossero gli re che signoreggiarono nella Italia, nella Francia e nella Spagna è facil cosa vederlo nelle istorie, perché di ciò non è mia principale intenzione scrivere.
      Passando i Iurhi dalla Sarmazia asiana nelle Pannonie, le reliquie de' Gotti furono grandemente accresciute e multiplicate; ma dai Tartari che sopravennero dall'oriente furono in tutto spenti, e non solo essi, ma ancora ruinarono le città e le castella, talmente che nella Taurica sola ne restarono alcuni. Dove in processo di tempo i generosi popoli italiani occuparono Teodosia, città famosa, facendola loro colonia con darle il nome di Caffa. Finalmente i Tartari della famiglia ullana, entrati nella isola per la via settentrionale, la occuparono tutta, non eccettuando né castello né villa, salvo che la rocca; la qual fu ritenuta dai capitani di Mankup, di sangue gottico. Macometto poi, ottavo imperator de' Turchi, avolo del presente Selim imperatore, soggiogò l'isola, prese Caffa per forza, i Tartari ullani overo prokopensi con tutto il Cheroneso fece tributarii, e oltra di ciò nella ripa del Tanai, oltra l'isola di verso al settentrione, edificò un castello detto Azovo, posseduto fin oggidí da' Turchi. Né cessò fin che i due fratelli di Mankup, di lenguaggio e sangue gottico, sola speranza della posterità gottica, con la rocca di Mankup ebbe nelle mani, facendo loro di subito tagliar la testa: e cosí i Gotti totalmente sí nella Sarmazia come nella Italia, Francia e Ispagna furono disfatti e spenti.
     
     
      Degli Allani, Vandali e Svevi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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