Onde al tempo di Valentiniano imperatore, come dice Paolo Orosio e il supplemento delle Croniche, i Burgondioni, levandosi un'altra volta dal settentrione fuori delle terre de' Vandali, passarono al fiume Rodano, e, perché modestamente si portarono con i vicini, pacificamente restarono in quel paese, avendo nominata dal lor nome Borgondia quella contrada. Ma i Vandali che stanno circa Lubek, Rostok, Meckelsburg e il fiume Svevo, essendo pertinaci e non volendo pigliar il nome cristiano, per gli imperatori Enrici furono in diverse battaglie vinti e sottoposti. Avendogli ultimamente Enrico terzo imperatore superati, gli scacciò, e in luogo loro v'introdusse Todeschi. Riferisce ancora la istoria del detto imperatore che quattro re dei detti Vandali nei giorni della festa di sua coronazione si esercitavano nella sua cucina, per maggior ignominia, portando pignatte e caldaie, secondo che era di mestieri e secondo il bisogno di quella. Nondimeno sono ancora in quei paesi alcuni Vandali overo Schiavoni, cioè in Lubek, Rostok, Misna e Marchia, non dico nelle città ma ne' villaggi e nelle contrade, specialmente quelli che sono detti Sarbi e Vinde. Restano ancora i nomi poloni e vandali nella loro antica nominazione a' luoghi, castelli e città, perché Lubeck, Rostok e Meckelsburg sono nomi poloni.
Degli istessi Vandali, Allani e Svevi.
Cap. 4.
Gli Allani, scacciati dai lor proprii paesi, pigliarono il camino verso i Vandali e cosí entrarono insieme nelle Pannonie, dove quasi per sessanta anni avendovi abitato afflissero la romana republica, avendo assaltata la Gallia.
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