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      La Samagizia ancora, a instanza del sudetto re Vladislao, si battezò, avendo ricevuta la fede cristiana.
      E per conoscere la natura di quella gente insieme con quella della provincia, è da sapere che la Samagizia è settentrionale e fredda, che confina con la Lituania, Livonia e Prusia, da selve, colline e fiumi circondata, distinta in questi contadi, cioè: Iragola, Myedniki, Chrosse, Rosena, Viduki, Vielunia, Kelthini, Czetra. Le brigate della provincia sono d'alta e formata statura, villani e senza costumi, di poco e cattivo cibo, usi a cacciar la sete con l'acqua, rare volte con la cervogia over col medone; d'oro, d'argento, di rame, di ferro e di vino in quel tempo erano al tutto ignoranti; a' quali era ancor lecito che un uomo avesse piú mogli, e morto il padre pigliar per moglie la matrigna, e morto il fratello pigliar la cognata. Quivi non erano stuffe né palazzi di nobili, ma soli tugurii, communi a tutti loro, e sono di questa forma: hanno il corpo disteso e lungo, ma le estremità che si ristringono, di legno e di cannuccie; consiste la struttura d'essi larga a basso, ma cosí pian piano si va ristringendo fin alla sommità. Ma per far piú chiara la lor forma, ella è di statura come una galea grossa riversata; in cima ha sola una finestra che di sopra gli rende il lume, sotto della quale si fa il fuoco e si cuocono i lor cibi necessarii e si scaccia il freddo, al quale per la maggior parte dell'anno quella provincia è sottoposta. Vi stanno sotto i patroni, le mogli, i figliuoli, i servitori, le serve, il bestiame grosso e minuto, il grano e tutta la masarizia della casa.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quarto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 837

   





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