Vitoldo, fatto di ciò avisato, essendogli nato nelle spalle un carbone per malenconia finí la vita sua insieme col principato, nell'anno millequattrocento e trenta.
Dopo la morte di Vitoldo, Vladislao Iagellone, re di Polonia, investí col suo anello Svoitrigello, suo fratello, nel ducato della Lituania; il quale, ingrato del beneficio ricevuto, contra del re Vladislao Iagellone fece tumulto e guerra, perché Vladislao comandò a Starodup che volesse levare il ducato della Lituania a Svoitrigello. Apparve adunque una cometa picciola sopra quel ducato, quando il capitano Sigismondo di Starodup cacciò Svoitrigello ed entrò in possesso del granducato della Lituania. Questo duca fu dipoi da Giovanni, duca czartoriense, di generazione e setta ruteno, passati alquanti giorni morto in questo modo. Aveva questo Sigismondo una orsa, che usava entrar nel suo padiglione; il che considerando, i Rossi, secondo la consuetudine dell'orsa, raspando movevano l'uscio della sua camera. Sigismondo, pensando che fosse l'orsa, aperse la porta, nella quale entrati i Rossi con pur assai ferite lo fecero morire. Enea de' Piccoluomini, il qual fu poi papa Pio, riferisce che questi non fu Sigismondo, ma Vitoldo di sopra scritto il qual fu da' suoi per via dell'orsa ingannato; ma egli ha creduto a persone ignoranti della istoria e ha scritto la bugia, sí come ancora indutto da simile errore, assai cose de' Poloni e de' Lituani finte ha scritto. Dove i seguenti istoriografi, seguitando lui che ha fallato, errano nel descriver i luoghi e i costumi di quelle non mai vedute nazioni, altrimente di quello che sono state per il passato e sono ora, conciosiaché la esperienza delle passate e presenti riprenda quelli che scrivono le cose altramente che non sono.
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