Questo è il computo verso il mezodí, anzi per dir maggior verità fra l'oriente e il mezodí. Un'altra volta computando per traverso da Parcovo e i termini della Lituania fino in Vilna sono ottanta miglia; ma da Cracovia per la istessa via fino in Vilna sono centoventi miglia; da Vilna in Smolensco cento miglia, da Smolensco in Moskova, città de' Moscoviti, cento miglia; e tutti questi sono grandi miglia d'Alemagna.
La prima e principal città nella Lituania si è Vilna, ed è di tanta quantità come è Cracovia insieme con Cazimiria, Clepardia e tutti i borghi. Ma le case non toccano una l'altra, come s'usa nelle nostre città, ma per la maggior parte vi intramezano orti e giardini. Ha Vilna due castelli di muro, uno nel monte di sopra e l'altro al basso. Novigrod, che i Latini domandano Nugardia, overo Novogardia, fu nel dominio lituanico acquistato con l'armi dal duca Vitoldo. È Novigrod di grandezza poco maggior di Roma, ma Novigrod ha gli edificii di legno e Roma di muro. È distante Novigrod dal mare Balteo quasi tre miglia. Furono e sono in quella ricchissimi mercanti, talmente che presso il luogo dove separatamente mangiano tutti i mercanti un per uno vi è il cranez, cioè il salvarobba, fatto in volta, dove l'oro, l'argento e l'altre cose preziose si gettano senza numero. Perché Giovanni, principe moscovita, nell'anno di nostro Signore millequattrocentosettantanuove, robbando Novigrod dalle mani di Kazimiro, granduca della Lituania, saccheggiò questi tesori novigrodiensi menando trecento carri, pieni quanto potevano capire, solamente d'oro, d'argento e di gioie con lui nella Moscovia.
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