Quella sarà ancora cauta che nel dominio moscovitico, sí come s'usa ancora sotto la signoria turchesca, gli uomini sono trasferiti da luogo a luogo ad abitare secondo la volontà del principe, entrando altrui nelle abitazioni di quelli che sono partiti. Quella ancora saperà che in tutti i paesi de' Rossi e satrapi e principali Moscoviti vi è un linguaggio e un parlare rutenico, cioè schiavone, talmente che anco gli Obulici e quelli che stanno in Viathka sono Rossi e parlano secondo i Rossi; e tengono una setta e una religione come fanno i Greci, e tutti i volatici, cioè i loro vescovi, sono soggetti al patriarca di Costantinopoli, dal quale pigliano la confirmazione promettendogli ubidienza. Se ne cavano i Tartari rosanensi soli, i quali, avendo il duca moscovita per signore, insieme co' saracini adorano Macometto e parlano tartaro. Ancora s'eccettuano certi forestieri, i quali stanno in Scizia, sotto la tramontana, che hanno il proprio linguaggio e adorano gli idoli, come si dirà nel seguente capitolo. Sappia ancora Vostra Signoria reverendissima che oltra il paese di Viatka, entrando nella Scizia, vi è il grande idolo zlotababa, che interpretato vol dire vecchia d'oro, il qual dalle gente vicine è onorato e adorato; dove è questo costume, che alcuno il qual vada a caccia per quelli paesi o per qualche altro servigio appresso al detto idolo, non lo passi senza farli qualche presente. Anzi, se gli manca da dargli qualche cosa bella e di prezzo, gli dà una pelle, overo almanco cavandosi un pelo della vestimenta glielo porge, e inchinandosi con riverenza se ne passa.
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