L'altre due, cioè la seconda, che contien il discoprir di Mexico e la Nuova Spagna, e la terza, dell'acquisto della gran provincia del Perú, essendo, sí come ho inteso, venuto il prefato signor Gonzalo gli anni passati dall'isola Spagnuola fino in Sibilia per farle stampare (non so che cosa vogliamo dir che sia stata cagione) con gran danno de' studiosi di questa cognizione, egli poco dapoi se n'è ritornato alla città di S. Domenico nella Spagnuola, riportando seco dette due parti d'istoria soppresse. Nelle quali, secondo ch'egli medesimo scrisse all'Eccellenza Vostra quest'anni, v'erano piú di 400 figure de' ritratti delle cose naturali, come animali, uccelli, pesci, arbori, erbe, fiori e frutti delle dette due parti dell'Indie. Il che è stato di gran perdita a' studiosi, che desiderano di legger e intender particolarmente e piú volentieri le cose sopradette dalla natura prodotte in quelle parti, dissimili da quelle che nascono presso di noi, che di saper le guerre civili ch'hanno fatte molt'anni gli Spagnuoli tra loro, ribellandosi alla maestà cesarea di Carlo V imperatore per l'immensa ingordigia dell'oro.
Delle quali guerre tutti gl'istorici spagnuoli di questi tempi s'hanno affaticato e affaticano continuamente di scrivere con un'estrema diligenza, notando che ne' fatti d'arme di Salinas, Chupas, Quito, Guarina, Xaquixaguana v'erano i tali e tali capitani, alfieri e adelantadi, co' nomi di tutti i soldati spagnuoli, sí da cavallo come da piedi, e in qual città di Spagna ciascun di lor nacquero, cosa vana e ridicolosa; delle cose naturali veramente sopradette se ne passano brevemente, se non in quanto non possono far di meno di non nominarle alle fiate.
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