Dipoi gli istorici spagnuoli, che scrivono tutto questo successo, non potendo far di meno di nominar l'auttore di cosí stupendo e glorioso fatto, che ha portati tanti tesori alla corona di Castiglia e a tutta la Spagna, tolsero ad approvar la detta favola e dipingerla con mille colori, la qual è tale. Che un padrone di caravella, navigando per il mare Oceano, fu assaltato da un vento di levante tanto sforzevole e cosí continuo che lo condusse nell'Indie occidentali; e che, ritornato poi indietro, per la fame e per li travagli non gli erano restati se non due o tre marinari, e quelli infermi, i quali, dapoi che furono giunti, incontanente morirono; e che anche il padrone mal condizionato alloggiò in casa del Colombo, il quale era suo amico, e perché egli sapeva far carte da navicare, gli volse mostrar la terra che esso avea scoperta per la fortuna, e per qual vento aveva fatto questo pareggio. Alcuni dicono che questo padrone era d'Andaluzia, e facendo il viaggio delle Canarie nel suo ritorno arrivò all'isola della Madera, dove allora si trovava Colombo. Altri affermano che era biscaino, il qual andava in Inghilterra carico di tante vettovaglie che li furono bastanti per l'andarvi e per il ritorno. Altri vogliono ch'ei fosse certo Portoghese, che veniva dal castel della Mina; e chi dice ch'egli arrivò in Portogallo, chi all'isole d'Azori e chi alla Madera. E di questo non sanno però alcun di loro affermar cosa alcuna certa, ma ben tutti in ciò si conformano, che 'l detto, arrivato in casa del Colombo, fra spazio di pochi giorni vi morí, e in poter del Colombo rimasero le scritture e le relazioni del detto viaggio, e che per questa informazione il signor Cristoforo si pose in animo d'andare poi a trovar queste terre nuove.
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