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      Noi dipoi entrammo in casa, la quale era tonda, e misurando la grandezza sua trovammo ch'era il diametro, cioè la larghezza, trentaduoi gran passi, e aveva all'intorno trenta altre case picciole. Li palchi erano di canne di diversi colori, con maraviglioso artificio tessuti. Dimandarono li nostri nel miglior modo che poterono dove fusse il re scampato; loro risposono che quella provincia non era del re Guaccanarillo, ma di quello che era lí presente, e che avevano inteso che Guaccanarillo era fuggito al monte; la qual nuova li nostri, fatto prima con questo cacique amicizia e lega, deliberarono far intender all'admirante. Il che inteso, l'admirante mandò in diverse parti diversi uomini ad investigar del detto re, tra' quali mandò Hoieda e Gorbolano, giovani nobili e animosi, accompagnati d'alcuni Indiani. Un di costoro trovò discendere da una banda di certi monti altissimi quattro gran fiumi, l'altro dall'altra ne trovò tre, nell'arena de' quali gl'Indiani, presenti li nostri, raccoglievano l'oro in questo modo: mettevano le braccia in alcune fosse, e con la man sinistra cavavano la rena e con la destra cernivano li grani dell'oro senza altra industria, e lo davano alli nostri; li quali dicono aver visto molti granelli di grandezza di cece. Tra gli altri io ne vidi uno, il quale fu mandato in dono da Hoieda al re, di peso di oncie nove, simile a una pietra di fiume, e questo fu visto da piú persone. Li nostri, visto questo, tornorono all'admirante, perché quello aveva comandato sotto pena della vita che nessuno facesse altro che discoprire paese.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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