Al che gli fu la fortuna favorevole, perché alcuni cristiani, forzati dalla fame, cercando pigliare degli utias, i quali abbian detto esser simili a' conigli, a caso si abbatterono a due famigliari di Maiabonesio, che gli portavano per vivere del loro pane. I quali presi insegnorono a' nostri dove questo cacique fusse; il che inteso dal governatore, adoperati questi per guida, fece dipignere dodeci delli suoi al modo indiano e gli mandò al luogo dove era Maiabonesio, il quale vedendoli da lontano si credette che fussero Indiani; venendo loro incontro fu subito preso, lui con tutta la sua famiglia, insieme con Guarionesio. E in questo modo tutti li popoli Ciguati e gli altri vicini dopo la presa di questi caciqui vennero alla obedienza dell'admirante.
Mentre che l'admirante, insieme con suo fratello, con quanta diligenza si è detto, si affaticavano ridurre alla obedienza de' re catolici tutti li signori e popoli dell'isola Spagnuola, giunsero a' prefati re lettere degli Spagnuoli sollevati e appresso di quelle i nunzii mandati dall'admirante, come di sopra è detto. Oltre a questo la fama dell'oro di questa isola era tanto grande fra tutti gli uomini della corte, i quali erano usi vederne poco, che ciascun, tirato dalla cupidità di quello, desiderava aver questo governo, e non avendo animo dimandarlo per la gran reputazione e grazia che vedevano aver l'admirante, cominciorono a sparger per tutta la corte che il prefato con il fratello si volevano far signori di quella isola, con tutti li paesi nuovamente trovati; e dicevano che li segni si vedevan manifesti, perché si intendevan per lettere di diversi che essi avevan cominciato a non volere che alcuno Spagnuolo praticasse alle minere dell'oro, e che l'avevan date in guardia a particolari persone loro intrinseche e famigliari, aggiugnendo che di quello si cavava essi ne mandavano poco in Spagna, ma lo serbavan per li loro bisogni.
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