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      Sonvi molti fiumicelli e fontane che la vanno bagnando; vidde ancor molti boschi di lecci e pini altissimi, con diverse sorti di palme, delle quali parte avean li frutti di dattili, ma piccoli. Fra queste selve trovorono molte viti salvatiche ch'eran nate da loro medesime, e andavan sopra alberi cariche di uve mature. Fanno costoro, d'una certa sorte di legno di palma, spade larghe e aste da lanciare, e chiamanle machane. Il cottone per tutto il paese nasce da per sé senza alcuna cura; produce ancora quella terra alcuni arbori, li quali fanno frutti simili a susine molto suavi al gusto, quali si pensa che siano li veri mirabolani, li quali adoperano li medici. Nasconvi tutte le sorte di grani e radici da far pane, quali s'è detto nascere nelle altre parti di queste Indie. Nutrisce ancor leoni, tigri, cervi, cavrioli e altri simili animali; uccelli diversi, tra li quali sono alcuni di colore e grandezza delle pavonesse, e al gusto del medesimo sapore, e allevonseli in casa per mangiarseli, come noi le galline. Gli abitatori sono di grande statura, ben proporzionati. Vanno nudi, eccetto le parti vergognose, le qual cuoprono con certi panni fatti di cottone e di varii colori. Il resto del corpo per ornamento si dipingono con un sugo di certi frutti simili a' pomi, li quali per questo effetto piantano nelli lor orti; le pitture son varie, perché alcuni si tingon tutto il corpo o di rosso o di nero, alcuni altri parte di quello; li piú si dipingono la persona a fiori e rose, o vero groppi moreschi.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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