Tutta questa costa trovò varia, perché quella in alcuni luoghi era sassosa, piena di scogli aspri e ripe salvatiche, in alcuni altri era piena, verde e molto amena, tale che invitava ciascuno a smontarvi. Andando adunque avanti in questo modo, e smontando ogni sera in terra ebbe comerzio con gli uomini del paese e da questi intese molte varie cose. Tra le altre, che quelli che gli altri chiaman cacique costoro chiamon quebi o ver tiba, gli altri gentiluomini sacco o ver iura, e quello che in guerra si è portato valentemente e ha avuto qualche ferita in sul viso lo chiaman capra, e fannone gran conto.
Non molto lontano di qui trovoron un fiume capace di navili grandi, in su la bocca del quale, alquanto lontano da terra, erano quattro isolette piene di fiori e arbori, li quali facevano con gli suoi lati un sicurissimo porto, alle quali pose nome Quattro Tempora. Di qui partendosi, navicando sempre verso levante, a contrario del corso del mare, trovò 12 isolette, sopra le quali smontato e avendole trovate piene di arbori, li quali perché fanno frutti simili a' nostri limoni, chiamò Limonere. Di qui partito, poiché fu andato 12 o 13 leghe, trovò un gran porto il quale s'ingolfava infra terra lo spazio di tre leghe, e poco manco era largo; nel quale sboccava un gran fiume, dove Nicuessa, come si dirà, cercando la provincia di Beragua si perse, e per questo fu chiamato di poi fiume delli Persi.
Andando sempre a contrario d'acqua lo admirante trovò varii monti, valli e fiumi, pieni di tanti arbori e fiori che rendevano odore grandissimo a chi passava lor vicino; e di tanta temperie d'aere che mai alcuno delli suoi vi s'amalò, infino a quella parte la quale gli Indiani chiamano Quicuri, nella quale è uno porto detto Cariai.
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