Vasco Nunez con la sua compagnia se ne andò a questa volta per saccheggiarla. Ma la ventura volse che per avanti un gentiluomo del cacique Caretta, che in loro lingua chiamano iura, s'era ritirato a questo cacique Comogro. Costui, intesa la venuta de' nostri, avendo amicizia con li tre Spagnuoli che abbian detto di sopra, che furono trovati nel prender il Caretta, s'interpose e fece con mezzo loro far amicizia grande tra il detto cacique Comogro e li nostri. Li quali per questa causa come amici introrono in questo paese di Comogro, qual è circa trenta leghe lontan dal Darien per via piana, la qual è necessario che si facci attorno ad alcuni monti che vi son in mezzo. Giunti al palazzo furono da Comogro e da sette giovani suoi figliuoli, di bello aspetto, ma nudi tutto il corpo eccetto le parti vergognose, allegramente raccolti.
Descrizione del palazzo di Comogro cacique, e del presente per lui fatto a Vasco Nunez e a Colmenar, d'oro lavorato per valuta di quattro mila castigliani, e sessanta schiavi, e come il figliuolo di Comogro gli fece avertiti di alcune provincie ricchissime d'oro.
Questo palazzo aveva avanti verso mezzodí una piazza di 150 passa e altretanto larga, la quale era circondata da palme altissime molto spesse, dove si stava all'ombra; in su questa piazza s'entrava in un portico della medesima longhezza e di larghezza di passa ottanta, il quale aveva davanti, posti ad uso di colonne, molti legni grossissimi e ben lavorati; l'altre tre parti erano circondate d'alberi al medesimo modo, ma serrati con pareti fatti tanto forti quanto si fussero stati fatti di pietra.
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