E per questa causa i nostri volsero andar circa trenta miglia ancor su per il fiume. E giunti a certe capanne di paglia dei detti caribbi, quelle trovorono abbandonate, perché per la fama del venir de' cristiani avean fuggito, ciò che aveano portandolo sopra le spalle, alla sommità d'alti monti.
Mentre che Vasco Nunez e Colmenare andavan su per il detto fiume discoprendo nuove genti e nuovi paesi, un Spagnuolo detto Raia, delli lasciati alla guardia del paese d'Abenamachei, qual è nel Rio Nero come di sopra abbian detto, essendo astretto dalla fame, over desiderio di trovar oro, volse andar con nove compagni a cercar quel che fosse in alcune abitazioni d'un cacique non troppo lontano, detto Abraiba. Qual, avendo inteso la venuta di costoro, pose molti Indiani armati a lor modo di lancie in un bosco foltissimo, appresso una strada per la qual erano astretti i nostri passare. Quali non piú presto furono entrati nel bosco, che tutti gl'Indiani se gli spinsero adosso. E per esser pratichi del luogo immediate ammazzorono il detto Raia con duo compagni. Gli altri, veduto questo, perché per la spessezza degl'arbori non potevano adoperar gli schioppi, si ridussero fuor in una pianura. Ma agli Indiani non bastò mai l'animo d'assalirgli, overo uscir del bosco, per il che i nostri ritornorono alla sua guardia donde s'erano partiti.
Gli Indiani, spogliati i cristiani morti nel bosco dell'armi di ferro, quelle portorono al suo cacique, dove s'erano ridotti d'Abibeiba, abitator di quel arbor grande, e Abenamachei fuggitosi, al qual fu mozza la mano.
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