I nostri stettero alcuni giorni in questo luogo di Tichiri, dove ebber buon tempo con le vettovaglie e vini che avean trovati.
Come Giovanni Quincedo e il Colmenare furono mandati alla Spagnuola, e poi al re catolico per narrargli le cose trovate, e dimandargli mille uomini per passar il mar di mezzogiorno, e quello che gli intravenisse in tal viaggio. Del giunger di baccalario Anciso ad un cacique per avanti battezzato, e d'uno stupendo e maraviglioso miracolo di Nostra Donna.
Partiti di qui e ritornati al Darien, deliberarono di mandar un imbasciatore prima alla Spagnuola, e poi in Spagna al re catolico, e narrar tutte le cose trovate e dimandare a sua Maestà cento uomini per passar al mar di mezzogiorno. La quale impresa cercò d'aver Vasco Nunez, ma quegli suoi partigiani e affezionati non volsero, pensando certo che come una volta si partissero, mai piú torneriano in tanti travagli e dissensioni. E però elessero un Giovanni Quincedo, uomo di gravità, il quale era tesoriero del re catolico, e perché lasciava la moglie e figliuoli nel Darien non dubitavano che non tornasse; ma pareva loro dover dargli un compagno per ogni caso che potesse intervenire, e dicevan che essendo quasi assuefatti alla temperie di quel aere appresso l'equinoziale, come andassero in Spagna verso tramontana e mutassero li cibi, che potrian morire, e però elessero Colmenar. Li quali, montati in su uno brigantino, non avendo maggior nave, del mese di novembre l'anno 1512 partiron dal Darien, e drizzoron il cammin loro verso l'isola Spagnuola.
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