Furono veduti in questo luogo alcuni schiavi tutti neri, come sono i saracini. E dimandati dove erano stati presi, dissero che lontano de lí due giornate abitava una generazione delli detti neri, quali sono molto feroci e terribili, e con li quali di continuo hanno grande inimicizia e guerra, e tutto il giorno si prendono l'un l'altro, overo s'ammazzano, e che avevano inteso dalli suoi antichi che questi neri non erano naturali di quel paese, ma venuti d'altro luogo ad abitarvi.
In questo luogo Esquaragua fu forza a Vasco Nunez lasciar alcuni delli suoi compagni, li quali, per la fatica ch'avea durata nel far il difficile e aspro camino per le montagne e foltissime selve, e per il disagio del vivere che alcuni giorni aveano sofferto, erano tanto afflitti e deboli che non potevano star in piedi, e tolse seco molti Indiani di Esquaragua che gli mostrassero il camino nell'ascendere la sommità delli monti, donde si poteva veder il mare. Ed essendo dal luogo del cacique di Poncha fin alla sommità di detti monti il camino di sei piccole giornate, detto Vasco, per la gran difficultà che trovò in quello, non lo poté far in manco di venticinque giorni.
Alli ventisei adunque di settembre, essendogli stato mostrato dalle guide d'Esquaragua le dette sommità, donde si poteva veder il mare, detto Vasco Nunez ordinò che tutte le genti si fermassero, e lui solo volse esser il primo che le montasse. Dove giunto e vedutolo, subito si buttò in terra inginocchioni, e con le mani alzate al cielo ringraziò Iddio e tutti li santi del cielo, che ad una persona bassa e rozza come lui era, e non di grande stato, avesse riservato vittoria di tanta impresa, e tre volte per riverenza volse basciar la terra.
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