Ma avanti che gli facesse morire, lo dimandò dove egli aveva il suo oro, qual disse non ne avere, e avendogli mostrato li nostri alcune lame e catenelle che in una sua camera avean trovate, qual poteva valer da 1500 castigliani, disse che quell'oro avea avuto dalli suoi antecessori, e ch'erano morti quelli che lo raccoglievano, e che mai s'era dilettato d'aver oro né postovi cura alcuna. Né altra parola di bocca gli potette cavare.
Per questa severità fatta contra Pacra, si fece tanti amici e benevoli tutti li caciqui vicini, che un di loro, nominato Bononiama inteso che Chiappe (appresso il qual restarono gli ammalati) gli rimandava a Vasco con scorta, gli andò ad incontrare menandogli a casa sua, dove dette loro da mangiare abbondantemente, e appresso, donatogli oro per valuta di 1000 castigliani, volse venirgli accompagnar fin al luogo di Pacra dove era Vasco. Al qual di sua mano gli consegnò dicendogli: "O uomo fortissimo e giustissimo, ecco che t'appresento li tuoi compagni, li quali, cosí come sono giunti alla mia casa, cosí te gli consegno. E se questo è stato poco servizio alli tanti beneficii che n'hai fatto, colui che fa venir li tuoni e le saette dal cielo sopra gli uomini cattivi, e a noi con buon tempo dona il maiz e la iucca, ti possi rimeritare". E detto questo, alzati gli occhi verso il sole, dimostrava quello. Poi disse: "Tu con la tua venuta n'hai levato via un crudelissimo tiranno e inimico, e dato pace perpetua a noi e a' nostri figliuoli. Per il che pensiamo che tu e li tuoi compagni siate discesi dal cielo, e però in eterno ne renderemo grazie a quello che t'ha mandato in queste bande". Con simili parole dicono che parlò Bononiama a Vasco, qual lo ringraziò grandemente della buona compagnia e accetto fatto alli suoi compagni, e appresso gli fece assai presenti delle cose sue.
| |
Pacra Bononiama Chiappe Vasco Pacra Vasco Bononiama Vasco
|