E subito il detto Carlo si volse vestire delli presenti donatigli da Vasco, tenendosi molto superbo, e da piú d'alcun altro cacique vicino.
Stato qui Vasco alcuni giorni, avanti che partisse, chiamato a sé Carlo con molti delli suoi principali, gli disse ch'avendolo conosciuto prudente e grande amico delli cristiani, dalli quali vedeva essere stato onorato e accarezzato, lo pregava che dovesse continuare in questo buon volere, né mai partirsi dall'obedienzia del re catolico. E volendo che gl'inimici suoi vicini mai gli potessin nuocere, e che sempre li cristiani fussero in suo aiuto e difendessero le sue case, mogli e figliuoli, l'essortava a raccorre piú oro che gli fusse possibile, per presentar al tiba, che cosí chiaman un gran re, volendo intender il re catolico. Detto questo si misse in cammino a dirittura alla casa del cacique Poncha, dove avea promesso a quelli del Darien tornare subito che potesse. E in questo luogo trovò esser arrivati quattro giovani venuti dal Darien per incontrarlo per suo ordine, e per dargli nuova che là eran giunti alcuni navili dalla Spagnuola carichi di vettovaglie. Per la qual cosa lui, presi venti delli compagni li piú sani, a gran giornate se n'andò al Darien. Gli altri lasciò appresso Poncha con ordine di mandargli con duoi navili a levare, subito che fusse arrivato al Darien, come poi fece. E questo fu l'anno 1514 alli 19 di gennaio.
Arrivato Vasco al Darien, con quella prestezza che gli fu possibile scrisse al re catolico, dimostrandogli quanto aveva operato in quelle bande.
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