Questa iuca non ha la sua perfezione e non è da raccogliere se non passano dieci mesi o un anno che sia seminata, e a questo tempo si comincia adoperare e servirsi d'essa.
Del mantenimento over provisione ch'hanno detti Indiani, dapoi il detto pane.
Cap. VI.
Dapoi che s'è detto del pane degl'Indiani, diremo delle altre provisioni di viver che in detta isola usano, con le quali si mantengono, piú che di frutti o peschiere, della qual cosa mi riserbo a dire per l'avenire, per esser commune a tutte l'Indie. Dico adunque che appresso di quello, mangiano li detti Indiani quelli cories e utias delli quali per avanti s'è fatto menzione: e li utias sono come sorzi grandi, o tengono con quelli qualche similitudine, e li cories sono come conigli o coniglietti piccoli, e non fanno male e sono molto belli, e ne sono di bianchi tutti, e alcuni bianchi e rossi e d'altri colori.
Mangiano similmente una sorte di serpi detti yuanas, che al veder sono molto fieri e spaventevoli, ma non fanno male, né ancora si sa se sono animali o pesci, perché vanno per l'acqua e per gli arbori e per terra, e hanno quattro piedi, e sono maggiori che conigli, e tengono la coda come lagarti, cioè ramarri, e la pelle loro è dipinta, e di quella sorte di pellatura, benché diversa e separata nelli colori; e per il filo della schiena hanno spini levati; e li denti acuti, e massime li canini, e hanno un gosso molto lungo e largo, che gli arriva dalla barba al petto, della medesima pelatura e sorte dell'altra sua pelle, e son muti, che non gemeno né gridano né suonano, e stanno legati al piè di una arca, o dove si voglia legargli, senza far male alcuno né strepito dieci, quindeci giorni senza mangiare né bere cosa alcuna; pure gli danno da mangiare qualche poco di cazabi o altra cosa simile.
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