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      E sono delle testudini tanto grandi che piglia, che duoi Indiani, e alle volte sei, hanno molta fatica a portarle in spalla fin alla villa. Conduce alla mazza alcuni altri pesci ancora cosí grandi e maggiori, delli quali il detto roverso è il boia che gli prende, nella forma che è detta di sopra. Questo pesce roverso ha alcune squamme fatte a foggia di scalini, o vero come è il palato nella bocca dell'uomo o d'un cavallo, e sopra quelle certe spinette sottilissime, aspre e forti, con le quali si appicca con li pesci che vuole. E queste squamme di spinette l'ha per la maggior parte del corpo.
      Ma passando al secondo che di sopra è detto, del prendere dell'oche salvatiche, sappia vostra maestà che, al tempo del passaggio di questi uccelli, passa per quell'isola una molto grande moltitudine di quelli, quali sono molto belli, perché sono tutti neri e il petto e il corpo bianco, e all'intorno degl'occhi come un cerchietto di carne tondo molto colorito, che pare verissimo e fin corallo; il quale si congiugne nelli cantoni degli occhi e similmente nel principio dell'occhio verso il collo, e de lí descendono per mezo del collo linee al diritto una dell'altra, fino al numero di sei e sette d'esse o poco manco. Queste oche in gran quantità si mettono insieme in una gran laguna ch'è in detta isola, e gl'Indiani che abitano ivi attorno gettano dentro detta laguna di gran zucche vote e tonde, le quali vanno sopra l'acqua, e il vento le porta d'una parte e dall'altra, e le mena fino alla riva.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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