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      Dell'arbore del fico.
      Cap. LXXIV.
     
      L'arbore del fico è un arbore mezzano, e alcuni sono grandi, secondo il paese dove nascono, e producono certe zucche rotonde, che si chiamano, fighere, delle quali fanno vasi per bere, come tazze; e in alcune parti di terra ferma le fanno tanto belle e sí ben lavorate e con tanto lustro che può bever con quelle qual si voglia prencipe, e l'ornano con gli suoi manichi d'oro; e sono molto nette, e l'acqua in quelle si gusta molto buona, e sono molto necessarie e utili per bere. E per questo gl'Indiani, per la maggior parte di terra ferma, non adoperando altri vasi.
     
     
      Degli hobi.
      Cap. LXXV.
     
      Gli hobi sono arbori molto grandi e molto belli, li quali fanno molto buono aere e ombra molto sana, e di questi se ne trova gran quantità; e il frutto è molto buono e di buon sapore e odore, ed è come certe susine piccole gialle; ma l'osso è molto grande e ha poco da mangiare, e sono cattivi per li denti quando s'usano molto, per causa di certi sfilacci che sono attaccati all'osso, li quali passano per le gingive quando l'uomo vuol spiccare da quelle quel che si mangia di questo frutto. Le cime di questi arbori, messe in acqua cocendole con essa, fa quella molto buona per farsi la barba e lavar le gambe, ed è di molto buon odore. La scorza ancora, bollita in acqua, fa molto utile a lavarsene le gambe, perché stringe e leva via la stracchezza sensibilmente, tal che è maraviglia: ed è uno eccellente e salutifero bagno, e il migliore che trovi in quelle parti. Per dormirvi sotto non causa alcuna gravezza alla testa come gli altri arbori; questo dico perché li cristiani costumano molto in quel paese di starsene alla campagna, ed è cosa molto provata, e subito che trovano gli hobi, vi distendono sotto gli suoi stramazzi e letti per dormire.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





Indiani