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      La qual batea è concava, e della grandezza d'un bacino da barbiere e di tanta profondità. E dapoi che tutta la terra è gettata fuora e l'oro adunato nel fondo della batea, lo pongono da parte e tornano a pigliar dell'altra terra e lavanla come è detto, e cosí lavorando ciascuno che lava e fa questo mestiero cava ogni giorno quel che Iddio gli dà che si cavi, e secondo che piace a sua maestà che sia la ventura del padrone degl'Indiani e altri che fanno questo esercizio. Ed è da notare che per ogni duoi Indiani che lavan bisogna che duoi gli servino per portar la terra, e duoi altri che cavino e rompino ed empino le dette batee da servizio, perché cosí si chiamano le batee nelle quali portano la terra fin a quelli che la lavano; e oltra di questo è di bisogno che vi sia altra gente nelli luoghi dove gl'Indiani abitano e vansi a riposar la notte, la qual gente fa il pane e altre vettovaglie, delle quali e loro e quelli che lavorano abbino a mangiare, sí che a una batea almeno per l'ordinario sono in tutto cinque persone.
      L'altra foggia di lavorar la minera in fiume over torrente d'acqua si fa altrimenti, ed è che, gettando l'acqua fuora del suo corso, dapoi che è secco il letto del fiume e hanno xamurato, che in lingua delli minerali vuol dire votato, perché xamurare è proprio cavar fuori fino all'ultimo, truovano l'oro tra li rottami delle pietre o fessure, e tra tutto quello che è in fondo del canale e dove naturalmente corre il fiume, tal che accade alcune volte, quando il letto del fiume è buono e ricco, che si truovano gran quantità d'oro in esso; per il che vostra maestà debbe sapere per una massima, e cosí in fatto appare, che tutto l'oro nasce nelle cime e nel piú alto delli monti, e le pioggie a poco a poco con lunghezza di tempo lo portano seco al basso, per li rivi e torrenti che nascono dalli monti, non obstante che molte volte se ne truova nelle campagne e pianure lontane assai da' monti.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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