Non discorda questa sentenzia da quella di Beroso, perché Espero, che diede alla Spagna e all'Italia il nome, chiamò anco da sé quella città Esperide, dalla quale l'isole Esperidi poterono avere il nome, come gliele puote anche egli dare. E si concorda bene in quello che fa al proposito nostro, che l'isole Esperidi siano queste sole che noi nell'Indie della Spagna abitiamo, poi che ne accenna, come Solino e Plinio, il luogo.
Or, come la Spagna e l'Italia tolsero il nome da Espero XII re di Spagna, cosí anco da questo istesso lo tolsero queste isole Esperidi che noi diciamo, onde senza alcun dubio si dee tenere che in quel tempo queste isole sotto la signoria della Spagna stessero, e sotto un medesimo re, che fu (come Beroso dice) 1658 anni prima che il nostro Salvatore nascesse. E perché al presente siamo nel 1535 della salute nostra, ne segue che siano ora tremila e 193 anni che la Spagna e 'l suo re Espero signoreggiavano queste Indie o isole Esperidi. E con sí antica ragione e per la via che s'è detta, o per quella che si dirà appresso ne' viaggi dell'admirante don Cristoforo Colombo, ritornò il Signore Iddio questa signoria alla Spagna in capo di tanti secoli. E come cosa sua pare che abbia la divina giustizia voluto ritornargliele, perché perpetuamente la possegga per la buona fortuna delli duo felici e catolici re don Fernando e donna Isabella, che conquistarono Granata e Napoli, e nel cui tempo e per cui ordine andò l'admirante don Cristoforo Colombo a discoprire questo nuovo mondo, o parte cosí grande di lui incognita per tanti secoli, e che a tempo della maestà cesarea dell'imperator nostro s'è piú ampiamente discoverta e intesa, per maggiore ampiezza della sua monarchia.
| |
Beroso Espero Spagna Italia Esperide Esperidi Esperidi Indie Spagna Solino Plinio Spagna Italia Espero XII Spagna Esperidi Spagna Beroso Salvatore Spagna Espero Indie Esperidi Cristoforo Colombo Signore Iddio Spagna Fernando Isabella Granata Napoli Cristoforo Colombo
|