Non piacerà per aventura o non sarà cosí dilettevole questa parte dell'opera mia a coloro che sogliono vivere in terra e non hanno navigato il mare. Ma abbiano rispetto che io scrivo e a questi e a quelli: tolgasi ciascuno quello che fa piú a suo proposito e gusto, e lasci l'altro per colui di cui è, che ben veggo che le genti di mare m'incolperebbono s'io non toccassi anco quello che fa per loro; e i cavallieri e le genti di terra, che non intendono alcuni termini della navigazione che io qui tocco, passino innanzi, che già questo non gli impedisce a potere proseguire commodamente il resto.
Di quattro cose notabili che avvennero nel millequattrocentonovantaduoi, e come il Colombo venne alla corte delli re catolici con la nuova delle nuove Indie, e delle grazie che gli furon fatte.
Cap. VII.
Con meno auttorità insegna chi parla le cose che ha udite che colui che dice quelle che ha vedute. Questo lo dice san Gregorio sopra Iob, e io nol reco qui a consequenzia solamente per quelli che hanno in Spagna scritte le cose dell'Indie per udita, ma lo dico perché parlerò io qui nell'Indie di quelle di Spagna, e parrà strano ad alcuno. Ma io, se ben che qui vivo, nondimeno viddi anco con gli occhi quello che in Spagna accadette. Sí che, perché non è fuori del proposito mio, dico che fu molto notabile in Spagna l'anno del 1492, perché a' due di gennaio li re catolici don Fernando e donna Isabella presero la famosa città di Granata; e nella fine di luglio cacciarono dai regni loro i giudei; e a' sette di decembre, in venerdí, un villano di Remensa, terra di Catalogna, chiamato Giovanni di Cagnamares, dette in Barzellona una coltellata al re catolico nel collo, cosí pericolosa che egli fu per morirne.
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