E s'erano già separati ad uno ad uno, a due a due e al piú a tre e a quattro insieme, e s'erano isviati per diverse parti dell'isola a dentro, sempre il loro disordine continovando, intanto che gli Indiani, quando a questo modo gli viddero divisi, perché anco credevano che né l'admirante né cristiani vi fussero dovuti ritornare giamai, deliberarono d'ammazzargli, e cosí fecero. Fu anco di ciò cagione l'essere naturalmente le genti di queste contrade di poca o nulla prudenzia, perché non hanno rispetto alcuno alle cose future.
Or l'admirante dagl'Indiani istessi intese la morte de' suoi che lasciati avea, e per questo tosto se ne ritornò in Isabella, e vi fece una terra che pure Isabella chiamò, in memoria della serenissima e catolica reina donna Isabella, e la popolò delle mille e cinquecento uomini che conduceva. E questa fu la seconda popolazione de' cristiani che in queste isole si fece, e particolarmente in questa Spagnuola: e fino al 1498 durò quella republica della città Isabella, che poi fu del tutto transferita a questa città di San Domenico, come appresso si dirà.
Ma accioché non participiamo anche noi altri della colpa degli antichi, che seppero queste isole (se sono le Esperidi, come io credo che siano per quel che s'è detto) e non ci lasciarono il modo di questa navigazione scritto, prima che ad altro passiamo sarà bene che di ciò ragioniamo alquanto, perché non si possa in tempo alcuno perdere mai piú questo camino, il qual si fa della maniera che nel seguente capitolo si dirà, secondo l'altezza del sole e della Tramontana e la regola delle carti moderne e l'isperimentata cosmografia.
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