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      Molti pericoli accadettero ne' primi anni che queste Indie si ritrovarono, cosí nel venirvi come nel ritornare in Castiglia, e medesimamente poi in quest'altra navigazione di terra ferma. E ogni dí a quelli che vi navigano accadono cose notabili; onde, perché vi sono avvenute cose segnalate d'alcuni che ne sono miracolosamente scampati, nell'ultimo libro ne diremo qualche cosa, accioché qui non s'interrompa la materia di questo cammino che si fa di Spagna, il quale tutti quelli che l'hanno piú volte fatto, e che sono di grande esperienzia nelle cose di mare, affermano che sia la piú sicura navigazione che essi sappiano che nel mare Oceano si faccia. Le navi che da questa isola Spagnuola partono, o che vi toccano per passare oltre, in sette o otto o dieci dí giungono in terra ferma, secondo dove vi vanno a dare a porto, perché la terra ferma è grande, e perciò quelli che vi vanno varii pareggi tengono. Ma perché non è ancor tempo di ragionarne del suo discoprimento, lo serbiamo per quando sarà tempo al suo luogo.
      Questo solamente dirò qui, che chi dall'isola del Ferro si parte (che è una delle Fortunate o Canarie, cosí notabile per causa della sua acqua) per andare a terra ferma dell'Indie, e a trovar quel gran fiume che chiamano Maragnone, navigarà 600 leghe o manco, come potrà meglio intenderlo chi serà curioso per la moderna e sperimentata cosmografia di quest'Indie; poiché Tolomeo, antico e vero cosmografo, non parlò di questa terra ferma cosa alcuna, e quel che s'è detto di sopra dell'auttorità d'Aristotele, Solino, Plinio e Isidoro, fu solamente dell'isole Esperidi e non della terra ferma.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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