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      Di modo che pare che al manco s'abbassano 4 gradi piú di quello che si converrebbe, per prendere navigando questa isola, e ogni grado da polo a polo occupa 17 leghe e mezza, in tanto che 70 leghe si discostano navigando dal parallelo di questa isola Spagnuola e la lasciano dalla parte di tramontana. E cosí è il vero. Ma se chi toglie li diciotto gradi non s'abbassasse fino a' 14, errarebbe molto in questo, navigato che egli avesse 20 giorni con mediocre tempo, perché senza pigliarlo andarebbe con li 18 gradi a dar nell'isole che chiamano le Vergini, o piú fuori anco, dove sono molte secche e pericolose entrate fra l'isole; e se si ritrovasse nelli 19 o nelli 20 gradi, per aventura, con ogni poco di tempo contrario e per li diffetti del bussolo (che nel cap. seguente si diranno) non toccarebbe questa isola, e per le correnti andrebbe a dare nell'isole delli Lucai o nell'isola di Cuba, come all'admirante nel suo primo viaggio avenne. Sí che, per fuggire molti inconvenienti e pericoli, e perché è piú sicura l'entrata dell'isole ne' 14 gradi fino a 15, si debbono a questo numero attenere, forzandosi sempre che sia da 15 a basso, perché, doppo che le navi si trovano entrate per questo parallelo fra l'isole della Desiata e dell'Antica, che chiamano, e fra l'altre che ivi sono, fanno assai presto il restante del camino, per cagione delle correnti, e prendono con gran piacere questa isola.
      Questo che io ho qui detto non si può imparare in Salamanca né in Bologna né in Parigi nelle scuole, ma solamente nella catedra della gelosia, che è quel luogo dove va posto il bussolo da navigare, e col quadrante in mano, togliendo ordinariamente in mare le notti la stella e li dí il sole con l'astrolabio, perché, come si dice in Italia: "Altro ci vuole a tavola che tovaglia bianca". Voglio dire che la navigazione vuole altro che parole, percioché, come ancorché i mantili siano bianchi, non però con questo solo i convitati mangieranno, cosí non perché uno studi cosmografia e la sappia meglio che Tolomeo saprà però navigare finché non la ponga in uso, come né anco chi legge medicina curerà ben l'infermo finché non abbia la pratica di conoscere il polso e i termini e gli accidenti dell'infermità. A questo modo il pilotto esperto, mirando al polso del suo bussolo, che è quella calamita temperata nel ferro, conoscerà la Tramontana, e con il quadrante la sua altezza, e dall'astrolabio quella del sole, e dalla sperienza intenderà e saprà come ha da moderare le vele e da governare i suoi marinari, e dal piombo imparerà la profondità dell'acque, essendosi infin dalla sua fanciulezza allevato nel mare, di modo che li resti fisso questo essercizio nel cuore quanto la sua natura e ingegno ve l'aiutano.


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Navigazioni e Viaggi
Volume Quinto
di Giovanni Battista Ramusio
pagine 1260

   





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