Io ho praticate e ragionate queste cose con persone di gran litteratura, e non mi hanno sodisfatto, o perché nol sanno, o perché non gliele ho io saputo dare ad intendere, e non l'hanno essi come io veduto. Io per me mi quieto in questo, ricordandomi che Colui che è cagione di queste cose di tanta maraviglia, sa dell'altre anco oprare cosí incomprensibili che senza speziale grazia non si concede all'intelletto umano d'intenderle. Io ho qui posta questa questione come testimonio di vista, né fino a questa ora sono ancora stato degno d'intenderne la soluzione; e certo che gran piacere avrei vederla decisa. Ho veduto quello che ne dice Plinio nel suo secondo libro, che del crescere e mancare del mare ne sono cagione il sole e la luna, e assegna perciò alcune ragioni del corso di questi pianeti. Dice anco che il crescere del mare Oceano è maggiore di quel del Mediterraneo, e che di ciò può esser la cagione l'essere piú animoso nel tutto che nella parte, o che la sua grandezza piú sparsa piú senta la forza del pianeta, che può piú stendervisi. Dice anco appresso che in alcuni luoghi fuori di ragione cresce e manca il mare, perché non nascono i pianeti in un tempo stesso in tutte le terre, e perciò aviene che il crescere del mare non è d'una maniera per tutto; onde dice che nel tempo e nella forma questa differenzia consiste, perché in alcuni luoghi vi ha una spezial natura o moto, come nell'isola di Negroponte si vede, che sette volte il giorno vi va e viene il mare, e vi sta fermo tre dí del mese, che sono il settimo, l'ottavo e il nono della luna.
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Colui Plinio Oceano Mediterraneo Negroponte
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