Lasciò anco il commendatore M. Pietro Margarito per castellano d'una fortezza che aveva fatta fare nelle minere che chiamano di Cibao, che son le piú ricche che siano in questa isola e sono presso a un fiume chiamato Giamico. E qui gli Spagnuoli raccolsero alcuni granelli d'oro, perché gl'Indiani, se nol ritrovavano sopra la terra, non l'andavano altramente cercando. Né anco gli Spagnuoli avevano quella isperienzia che solevano già anticamente dell'esercizio delle minere avere gli austriani, i lusitani e i galleci nelle provincie loro di Spagna, donde cavarono i Romani tanti tesori. Or, questa fortezza fu la seconda che si vidde in questa isola, e fu chiamata di S. Tomaso, e ne fu il primo castellano il commendator M. Pietro Margarito, come s'è detto. La chiamarono di questo nome perché, dubitando che vi fosse oro, volsero vederlo, toccarlo con mano e crederlo, benché in quel principio poco oro vi si cavasse: e per una mostra delle ricche minere di Cibao lo mandò l'admirante alli re catolici per il capitan Gorvalan, che ne fu ben rimunerato; benché alcuni altri dicano che chi portò in Spagna le prime mostre dell'oro fosse il capitan Antonio di Torres, fratello del bailo del prencipe don Giovanni di gloriosa memoria.
Ma, ritornando all'istoria, ritrovato che ebbe l'admirante questo oro, con due caravelle ben armate e proviste si partí d'Isabella con molti cavalieri; e in questo viaggio discoperse l'isola di Iamaica, che ora si chiama di San Giacomo, ed è lontana vinticinque leghe dalla parte piú occidentale di questa isola Spagnuola, che l'admirante il capo di San Michele chiamò (benché alcuni il capo del Tiburon lo chiamino); come l'altro capo piú orientale di quest'isola il chiamò di S. Rafaele.
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