E fu questo di sorte che i cristiani, che erano nuovi nel paese, non l'intesero né vi poterono rimediare. Or, tutti gl'Indiani di quella provincia deliberarono di non seminare nel tempo debito, e lo fecero; onde, quando non ebbero piú maiz (che è una certa specie di grano) si mangiarono la iuca, che è una maniera di pianta onde medesimamente vivono: e sono queste le principali cose con le quali qui si mantengono nella vita. I cristiani si mangiarono le loro provisioni e vettovaglie, e fornite che l'ebbero, volendo valersi di quelle del paese che solevano costumare gl'Indiani, s'aviddero che non ve n'era né per sé né per gli altri; onde ne aveniva che i cristiani nella lor nuova città si cadevano morti di fame, e il medesimo aveniva nella fortezza di S. Tomaso; e per tutto il paese si vedevano d'ogni parte Indiani morti, di modo che ne nacque una puzza grande e pestifera. E di piú della fame i cristiani in altre molte infermità si trovavano, che ne effettuavano il cattivo desiderio degl'Indiani, ch'era che i nostri o fuggendo per non aver da mangiare si andassero con Dio, o che volendo restare vi morissero di fame. Quelli Indiani che non morivano si ponevano bene a dentro nell'isola per trovar da mangiare, e s'appartavano dalla conversazione de' nostri per far loro maggior danno. In questa tanta calamità si mangiarono i nostri quanti cani gozzi erano nell'isola, i quali erano muti e non abbaiavano. Si mangiarono anco tutti quelli che vi avevano condotti di Spagna, e insieme anco tutte le utie che poterono avere, e tutti li chemi, e altri animali che chiamano mohui, e altri che chiaman coris: delle quali quattro maniere d'animali, ch'erano grandi quanto i conigli e si cacciavano co' cani venuti di Spagna, si ragionerà particolarmente nel libro 12 di questa istoria.
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