Indi a duo mesi e mezo ritornò l'admirante, con gli altri ch'erano con lui andati a discoprir nova terra, e giunto in questa città mandò tosto a saper se 'l commendator messer Pietro Margarito era vivo, e gli scrisse che con tutti quelli ch'esso avea seco se ne venisse a ritrovarlo, e lasciasse la fortezza in poter del capitano Alonso d'Hogieda, che fu qui il secondo castellano. E cosí fu essequito, e giunti anco qui questi altri, tutti con la fertilità e ubertà della contrada si ricrearono. Ma poiché si ritrovorono qui tutti uniti, perché l'aversario nostro non cessa mai tentar e seminar discordie fra buoni, avenne che nacquero molte contese fra l'admirante e quel reverendo padre fra Buil. Ed ebbero principio da questo, che l'admirante fece appiccar alcuni, e spezialmente un Gasparo Feriz d'Aragona, e molti altri fece frustare, mostrandosi piú severo e piú rigido del solito. E in effetto, benché dovesse ragionevolmente essere rispettato, perché, come ben diceva l'imperator Otone, che dove non è obedienza non è signoria, dice nondimeno anco Salomone che la carità cuopre tutti i delitti; onde mal fa chi non s'abbraccia con la misericordia, e specialmente in queste nuove terre, dove, per conservare la compagnia de' pochi, bisogna dissimularsi molte volte quello che spesse volte altrove sarebbe errore non castigarli; tanto piú che Salomone e san Paolo dicono queste parole: "Avendoti constituito capitano, non volere essaltarti ma mostrati come un di loro".
Or, l'admirante era tenuto crudele da quel padre che, essendo qui vicario del papa, ogni volta che gli pareva che nelle cose di giustizia il Colombo uscisse dal debito o nel rigore, tosto poneva interditti e faceva cessare gli ufficii divini: e l'admirante all'incontro non faceva né al frate né agli altri di casa sua dare da mangiare.
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